Intervista Casa Tolentino

#tenimmocestreet

// Casa Tolentino //

Casa Tolentino nasce da un progetto di riqualificazione
 del monastero seicentesco di San Nicola da Tolentino,
ai piedi della collina di San Martino

<< Camminare insieme, come amo sempre dire,
consiste sempre nel fare due passi indietro a livello personale
per fare un passo avanti insieme agli altri >>

Quando abbiamo conosciuto Giuseppe Maienza, uno dei soci di
Casa Tolentino, in occasione dell’evento #CUOREDINAPOLI ci aveva parlato del suo lavoro per il territorio, del suo amore per la città di Napoli e dell’importanza di fare rete con l’obiettivo di valorizzare il territorio e creare occupazione.

Non è un caso che la storia di Casa Tolentino passi per parole importanti come collaborazioneascoltocostanza e noi l’abbiamo scelta come realtà, insieme a molte altre, da “tenere stretta” per il lancio di queste prime 10 box in edizione limitata, che racconteranno frammenti della nostra Napoli. 

Raccontaci del tuo rapporto
con Napoli

Quello con la città di Napoli è un rapporto chiaramente d’amore e come tutti i rapporti d’amore passa tra alti e bassi e ci sono sicuramente degli aspetti della mia città che mi fanno impazzire e altri un pò meno.

Io sono abbastanza fortunato perché occupandomi di accoglienza, quando guardo la mia città, riesco a guardarla attraverso gli occhi di chi la vive e di chi vuole scoprirla. E’ un rapporto d’amore, mi ripeto, è un rapporto che mi ha portato poi sempre a metterla in discussione nonostante sia un punto fermo nella mia vita, perché poi in qualche modo riparto sempre dalla mia città proprio come sentimento e come essenza che passa sia attraverso la vivacità, scandita dal suo popolo, dai tanti vicoli ma anche dal suo essere enorme, ingombrante sotto tanti punti di vista. Il primo,  che sempre mi fa star bene è quello che mi lascia immaginare la sua ampiezza attraverso il mare. Una città che mi affascina per i suoi mille colori, per il suo stupirmi quotidianamente.

Napoli ha anche un senso contraddittorio, cosa che manca nelle altre città. Non ho mai sentito esprimere opinioni a qualcuno sotto la fermata dell’autobus senza che poi non si aprisse una sorta di dibattito. A Napoli sembra di parlare con il telefono senza fili, se racconti una cosa ad una persona poi quella cosa arriva, magari dopo dieci persone, nettamente diversa e nuova.

In ogni modo nella nostra città è possibile sempre dialogare o confrontarsi della qualunque e con chiunque, basta essere un pochino meno timidi, da sempre, anche senza Covid.

Mi ricordo che quando prendevo l’autobus la prima cosa di cui si parlava sempre era delle condizioni meteo, non avevi mai il tempo di dire “fa caldo” che c’era subito qualcuno pronto a ripetere questa frase “ha detto la televisione che domani farà ancora più caldo”.

Perché hai deciso di prendere parte al progetto tenimmoce street?

Tutto quello che serve per far conoscere Napoli al di fuori delle sue mura, a me piace tantissimo.

Il progetto Tenimmoce Street è un progetto artistico che passa attraverso le relazioni e quindi un ampio confronto tra realtà, tra contesti paradossalmente molto diversi e che porta un frutto importante; quello di sentire il bisogno di lavorare insieme, di cooperare insieme, tenendo sempre però come punto di riferimento la propria opinione, senza mai andarla a svendere e tenendo sempre presente il proprio modo di agire e di vivere la propria città, quindi il proprio quotidiano.

Io la vostra box di Napoli edizione limitata la immagino come essenziale punto di partenza, perché è esperimento. Man mano si modifica e si aggiusta e questa è la giusta politica di chi non ha paura della concorrenza ma pensa che la concorrenza sia ricchezza e per dirla in poche parole Tenimmoce street è un progetto che, secondo me, visto a lungo termine, porterà i suoi frutti e porterà pezzi di Napoli, non un pezzo soltanto, in giro per il mondo.

prodotto box

Quanto è importante per te
la collaborazione?

Noi siamo convinti, e ti dico noi perché come ben sapete io faccio parte comunque di realtà che si basano su uno spirito vasto, cioè associativo
o cooperativistico, che l’unica strada da percorrere è quella da fare insieme.

L’unione fa la forza è un vecchio detto ma occorre sempre ricordarselo, con la consapevolezza che da soli comunque puoi fare lo stesso percorso, puoi arrivarci prima ad un obiettivo però poi al “finish”, al termine, ti troveresti magari da solo, con un gruppo di persone dietro che arranca e poi in effetti questo obiettivo, che poi raggiungi da solo, non è proprio così puro, non è proprio così avvincente alla stessa maniera di un obiettivo che raggiungi insieme ad altre persone, ad altre realtà, ad altri gruppi.

C’è una forza diversa, un sacrificio diverso, una fatica diversa perché camminare insieme, come amo sempre dire, consiste sempre nel fare due passi indietro a livello personale per fare un passo avanti insieme agli altri. Questo è molto faticoso, fa perdere tempo, per alcuni, io dico sempre che è un investimento che fai nella risorsa tempo.

Noi siamo in 5 attualmente qui, partiamo in 8 ma arriviamo in 5 al completamento di questo giro. Per noi è stato sempre complicato lavorare con un numero pari, perché ti porta ad una durata del confronto lunga. Quando una decisione viene presa però, è una decisione matura perché passa attraverso un confronto complesso, che altre realtà immaginano soltanto e che magari scartano perchè, capirai benissimo che da soli a volte si è più veloci e si raggiunge un obiettivo all’istante. Con questo non voglio dire che chi lavora da solo non fa bene ma che ci devi nascere per lavorare da solo. Sono due modi di lavorare opposti.
Devi essere molto allenato all’ascolto, perché da lì puoi anche praticare una cosa importante, che non tutti siamo abituati ad assorbire, lo smontare le proprie idee per far spazio ad un’idea più concreta. Questo è molto complicato perchè se sei convinto che la tua idea è quella che funziona a 360 gradi, è la perfetta, non sei disposto neppure ad ascoltare le altre.

Quale parte di Casa Tolentino ti piacerebbe che uscisse fuori con queste box edizione limitata?

Vorrei che arrivasse sicuramente, tra i tanti messaggi propositivi che le persone potranno trovare nella box, un invito. Vorrei che arrivasse un invito a scoprire la nostra città attraverso sfumature che noi consigliamo di osservare e ammirare. 

Vogliamo fornire una proposta; quella di venirsi a prendere le chiavi di lettura della città di Napoli per poi essere autonomi, indipendenti ed essere i primi promotori della nostra realtà partenopea.

Il motto di Casa Tolentino

Quando siamo partiti con questo progetto, con molta modestia e tanta umiltà, abbiamo sempre detto che: chi capita a Casa Tolentino, per un motivo o per un altro, capita nel posto giusto.

Una parola che dobbiamo sempre portare con noi e che può aiutare ad orientarci

Non so se circoscriverla in questa esperienza che stiamo vivendo, il Covid, ma a me viene sempre in mente la parola ascolto.

Questa è la parola che porto sempre a casa, forse perché solo se ascolti, riesci a dire effettivamente qualcosa di concreto e costruttivo.


Ad oggi Casa Tolentino si trova ad affrontare una situazione complicata
a fronte della scadenza del contratto di comodato d’uso, prevista per il 2022
e che NON prevede attualmente un rinnovo
da parte della Congregazione di San Vincenzo de’ Paoli
che ne ha la proprietà. 

Oggi più che mai non possiamo fare a meno di supportare tutto lo staff
e diffondere il messaggio #SalviAMOCasaTolentino.

Disintegrati e #CUOREDINAPOLI supportano Casa Tolentino.

Lo immaginiamo,
ora che sai di cosa si tratta
vuoi avere anche tu la box Tenimmoce Street!
Per fortuna tramite questo link è facilissimo,
ma affrettati,
Tenimmoce street è limited edition, 10 box disponibili!

disintegrati